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Quegli assegni ingiustificatidall’Atc alle Poste di via Buozzi
Cronaca

Quegli assegni ingiustificati
dall’Atc alle Poste di via Buozzi

Lo strano comportamento di alcuni dipendenti dell'ufficio postale di via Buozzi nei confronti dell'ex direttore dell'Atc Pierino Santoro è al centro di un'interrogazione ai Ministri

Lo strano comportamento di alcuni dipendenti dell'ufficio postale di via Buozzi nei confronti dell'ex direttore dell'Atc Pierino Santoro è al centro di un'interrogazione ai Ministri dell'Economia e della Giustizia presentata dall'onorevole astigiano Paolo Romano in quota al Movimento Cinque Stelle.
Romano ricorda come, nel corso delle indagini sugli ammanchi dalle casse dell'ente (si è arrivati alla sentenza di patteggiamento con un conto che sfiora i 10 milioni di euro), sia emerso come Santoro abbia emesso diversi assegni circolari del conto corrente postale dell'Atc presso l'agenzia di via Buozzi intestandoli direttamente a Poste Italiane senza alcuna pezza giustificativa a tale riguardo.

Lo stesso conto che, sempre secondo le indagini della Guardia di Finanza, era stato aperto sulla base del verbale falsificato di un consiglio di amministrazione; a quello reale l'ex direttore aveva infatti aggiunto un punto (mai discusso nè deliberato) proprio sull'accensione di un conto postale sul quale gli inquilini potevano versare affitti e spese e al quale attingeva solo lui per i suoi prelievi personali. A maggio il direttore Lovera, subentrato a Santoro, aveva chiesto copia della documentazione in possesso di Poste Italiane su quel conto, ma non era mai arrivata. Richiesta reiterata quattro mesi dopo dallo stesso direttore che chiedeva anche di conoscere la causa e i destinatari di quegli anomali trasferimenti di denaro dalla Atc a Poste Italiane. Nell'interrogazione di Romano si parla di nove trasferimenti di importi che vanno da un minimo di 24 mila euro ad un massimo di 33 mila, nell'arco di un solo anno, tra il 2010 e il 2011.

«A tutt'oggi non è dato sapere nè a chi erano destinate tali somme, nè le ragioni di tali movimenti di denaro. L'agenzia postale di Asti continua a non collaborare – scrive l'onorevole grillino – Mi risulta incomprensibile che rimangano ignorate le richieste di accesso ad una documentazione così importante per integrare la denuncia di falso in atto pubblico a carico di Pierino Santoro». Sottolineando anche che una tempestiva trasmissione di tale documentazione avrebbe potuto determinare un diverso esito del procedimento giudiziario contribuendo ad un miglior inquadramento dei fatti illeciti compiuti dall'ex direttore il quale ha patteggiato 4 anni e due mesi di condanna, è a piede libero e ha restituito finora solo 800 mila euro dei 10 milioni contestati (e confessati).

d.p.

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